DIOS ES AMOR

DIOS ES AMOR

viernes, 6 de septiembre de 2013


CP7

Il sommo sacerdote gli chiese: "Sono vere queste accuse?" 
2 E questa fu la risposta di Stefano: "Fratelli e padri ascoltate! Il nostro Dio glorioso apparve al nostro antenato Abramo in Iraq, prima ancora che partisse per la Siria. 
3 Gli disse di lasciare il suo paese natìo e i suoi parenti per partire verso un paese che Dio stesso gli avrebbe indicato. 
4 Così Abramo lascio la terra dei Caldei e ando ad abitare in Siria, dove rimase finché suo padre morì. Poi Dio lo condusse qui, in Israele, 
5 ma non gli diede nessuna proprietà, neppure un palmo di terra.Nonostante cio, Dio gli promise che tutta la terra sarebbe stata sua e dei suoi discendenti, benché in quel periodo Abramo non avesse ancora figli. 
6 Poi Dio gli disse anche che questi suoi discendenti avrebbero lasciato quella terra per vivere in un paese straniero, dove sarebbero rimasti schiavi, maltrattati per quattrocento anni. 
7 "Ma io puniro la nazione che li terrà schiavi" aveva aggiunto il Signore. "Dopo di cio, il mio popolo tornerà in questa terra d'Israele, e qui mi adorerà". 
8 Poi Dio stabilì con Abramo il patto della circoncisione. E così nacque Isacco, figlio di Abramo, che fu circonciso otto giorni dopo la nascita.Isacco, poi, genero Giacobbe e Giacobbe, a sua volta, genero i dodici patriarchi [che diedero origine al popolo ebraico] 
9 Questi uomini, invidiosi del fratello Giuseppe, lo vendettero come schiavo e fu portato in Egitto. Ma Dio era con lui 
10 e lo libero da tutte le difficoltà; non solo, gli diede una tale saggezza, che il Faraone, re d'Egitto, lo elesse governatore del proprio regno e lo incarico di tutti gli affari della sua casa. 
11 Ma in Egitto e a Canaan ci fu una grande carestia, e i nostri antenati non riuscirono più a trovare cibo. 
12 Allora Giacobbe, avendo saputo che in Egitto c'era ancora grano, mando i suoi figli a comprarne. 
13 La seconda volta che vi andarono, Giuseppe si fece riconoscere dai fratelli, e così il Faraone venne a conoscere le origini di Giuseppe. 
14 "Allora Giuseppe fece venire in Egitto suo padre Giacobbe e tutta la parentela, settantacinque persone in tutto. 
15 Così Giacobbe e i suoi figli andarono in Egitto e fu proprio lì che morirono tutti questi nostri antenati; 
16 poi i loro corpi furono trasportati a Sichem e sepolti nella tomba che Abramo aveva comprato dai figli di Emmor, padre di Sichem. 
17 "Mentre s'avvicinava il momento in cui Dio avrebbe mantenuto la promessa che aveva fatto ad Abramo, il popolo giudeo cresceva e si moltiplicava in Egitto. 
18 In quel periodo, pero, salì al trono un altro re, che non sapeva niente di Giuseppe. 
19 Questo re perseguito la nostra gente e, agendo con furbizia, obbligo i genitori ad abbandonare i propri figli, perché morissero. 
20 "In quel periodo nacque Mosè, un bambino straordinariamente bello, e per tre mesi i genitori lo allevarono in casa. 
21 Quando [alla fine, non riuscendo più a nasconderlo,] dovettero abbandonarlo, la figlia del Faraone lo trovo e lo adotto come figlio. 
22 Così Mosè fu educato secondo la cultura egiziana e divenne un uomo potente, sia per quello che diceva, sia per quello che faceva. 
23 "All'età di quarant'anni, gli venne in mente di andare a trovare i suoi fratelli, cioè il popolo d'Israele. 
24 [Durante questa visita,] vide un Egiziano maltrattare un Israelita, lo difese e, per vendicarlo, uccise l'Egiziano. 
25 Egli pensava che i suoi fratelli avrebbero capito che Dio lo aveva mandato per salvarli, invece non fu così. 
26 Il giorno dopo ando di nuovo da loro e vide due Israeliti che litigavano. Mosè tento di mettere pace. "Siete fratelli, perché vi fate del male?" disse loro. 
27 "Ma quello che aveva torto lo respinse e disse: "Chi ti ha eletto nostro capo e giudice? 
28 Vuoi forse uccidermi, come hai ucciso quell'Egiziano, ieri?". 
29 "A queste parole, Mosè fuggì dal paese e ando a vivere nella terra di Madian, dove gli nacquero due figli. 
30 "Quarant'anni dopo, mentre si trovava nel deserto vicino al Monte Sinai, gli apparve un angelo tra le fiamme di un cespuglio che bruciava.
31 "Quando Mosè vide quel cespuglio, s'incuriosì e s'avvicino per vedere. Fu allora che sentì la voce del Signore, che diceva: 
32 "Io sono il Dio dei tuoi antenati, di Abramo, Isacco e Giacobbe". Mosè, tutto tremante, non osava alzare lo sguardo. 
33 "Allora il Signore gli disse: "Togliti i sandali, perché il terreno che stai calpestando è sacro. 
34 Ho visto quanto soffre il mio popolo in Egitto, ho udito i suoi gemiti e sono sceso per liberarlo. Dunque vieni, ti mandero in Egitto". 
35 Così Dio rimando Mosè in Egitto, lo stesso Mosè che gli Israeliti avevano rinnegato, dicendo: "Chi ti ha eletto nostro capo e giudice?" Lo mando agli Israeliti come loro capo e liberatore, sotto la scorta dell'angelo che gli era apparso nel cespuglio in fiamme. 
36 Così Mosè, compiendo miracoli straordinari, li condusse fuori dall'Egitto, attraverso il Mar Rosso, e rimase nel deserto per quarant'anni. 
37 "Mosè stesso disse agli Israeliti: "Dio farà sorgere fra di voi un profeta come me". 
38 Costui è lo stesso Mosè che, mentre gli Israeliti erano radunati nel deserto, parlo con l'angelo sul monte Sinai e ricevette le parole della vita da trasmettere a voi. 
39 "Eppure, i nostri antenati non vollero ascoltarlo, anzi lo respinsero e, rimpiangendo in cuor loro l'Egitto, 
40 dissero ad Aronne: "Costruiscici degli idoli che ci possano guidare, perché non sappiamo che fine ha fatto questo Mosè, che ci ha portato fuori dall'Egitto!" 
41 E così fecero un idolo a forma di vitello, davanti al quale offrirono dei sacrifici, facendo gran festa in onore di quell'oggetto che avevano fatto con le loro mani. 
42 "Allora Dio volto loro le spalle e lascio che adorassero il sole, la luna e le stelle. Nel libro delle profezie di Amos, il Signore Iddio chiede: "Israele, erano per me i sacrifici che facevi durante quei quarant'anni trascorsi nel deserto? 
43 No di certo! Quelli che ti stavano a cuore erano dèi pagani: Moloc e la stella del vostro dio Romfàn, le cui immagini fabbricaste per adorarli. Percio io vi faro deportare oltre Babilonia". 
44 "I nostri antenati portarono con sé attraverso il deserto il tabernacolo della testimonianza. Era una tenda che Dio stesso aveva ordinato a Mosè di erigere secondo il modello che gli aveva mostrato. 
45 Anni dopo, quando Giosuè guido gli Israeliti contro le nazioni pagane che Dio scaccio davanti a loro, il tabernacolo fu portato nel loro nuovo territorio, Israele, dove rimase fino al tempo del re Davide. 
46 "Davide ottenne il favore di Dio e gli chiese il privilegio di costruire un tempio per l'Iddio di Giacobbe. 
47 Ma fu il re Salomone che lo costruì. 
48 "Tuttavia l'Altissimo non vive nei templi costruiti dalla mano dell'uomo. Come scrisse il profeta: 
49 "Il cielo è il mio trono", dice il Signore, "e la terra è lo sgabello dei miei piedi. Che casa potreste mai costruirmi voi, perché io ci rimanga? 
50 Non sono forse stato io a fare tutte queste cose?" 
51 "Testardi! Siete aridi di cuore e duri d'orecchi! Dovete sempre opporre resistenza allo Spirito Santo? Come hanno fatto i vostri antenati, così fate anche voi! 
52 Nominatemi un profeta che i vostri avi non abbiano perseguitato! Hanno perfino ucciso quelli che avevano predetto l'arrivo del giusto, che voi avete tradito e assassinato, 
53 voi, che avete deliberatamente infranto le leggi di Dio, nonostante le avevate ricevute dalle mani degli angeli!"

Morte di Stefano

54 Alle accuse di Stefano, i capi giudei erano fuori di sé e digrignavano i denti dalla rabbia. 
55 Ma Stefano, pieno di Spirito Santo, fissati gli occhi al cielo, vide Dio nella sua gloria e Gesù che stava alla sua destra. 
56 E disse loro: "Ecco io vedo aprirsi i cieli e Gesù, il Messia, che sta in piedi alla destra di Dio!" 
57 Allora quelli, coprendosi le orecchie, cominciarono a gridare. Poi, tutti insieme gli si scagliarono addosso e 
58 lo trascinarono fuori dalla città per ucciderlo a sassate. I testimoni si tolsero i mantelli e li gettarono ai piedi di un giovane di nome Paolo [perché li custodisse]. 
59 Mentre lo lapidavano, Stefano pregava: "Signore Gesù, ricevi il mio spirito". 
60 Poi cadde in ginocchio, gridando: "Signore, non addebitare loro questo peccato!" E morì.

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